Essere o apparire?
- associazionelucemo
- 4 apr 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Se prima era una questione strettamente personale, legata al carattere autocritico di una persona, ora tutto si basa invece su quanto siamo bravi a "condividere". Essere buoni è più difficile che farlo credere. Si gioca tutto al momento, anche una singola foto può fare la differenza.
Ormai è così, che lo si voglia o no, l'impulso sfrenato di condividere quello che facciamo ha superato di gran lunga la nostra stessa vita, registi delle nostre storie, autori che passano il tempo da architettare laboriosamente stralci della loro esistenza facendolo passare come il loro stile di vita, la loro routine, quello che fanno nel quotidiano.
Ma quanto di vero c'è? Chi realmente è impegnato nel sociale ad esempio, ha davvero il tempo di condividere ogni minuto quello che fa? Quante associazioni in tutto il mondo si mobilitano ogni giorno per fare del bene al prossimo? Di quante siamo a conoscenza? Se non siamo noi a cercare, difficilmente troveremo da parte di queste realtà, proclami o selfie trionfanti per accaparrarsi un like.
E' necessario che altri sappiano quello che hai fatto? Bè, penso sia normale che questo si sappia, ma detto da chi ha ricevuto il tuo sostegno semmai, le auto proclamazioni lasciamole a chi ne ha bisogno.
Non c'è cosa più bella che aiutare il tuo prossimo ricevendo in cambio uno sguardo di gratitudine, senza far gravare il "peso" della riconoscenza o peggio ancora, l'imbarazzo di quel momento difficile.
(G.C.)

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